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Ennesima aggressione ai danni di un medico di CA

Ennesima aggressione ai danni di un medico di CA

Quanto accaduto ieri notte al presidio di Portopalo è l’ennesima inaccettabile aggressione ai danni di un medico di Continuità Assistenziale.

Questa volta a subirne i danni è un giovane collega di Siracusa che, accompagnato dal padre, si è recato ad effettuare il proprio turno di CA.

Durante la notte cinque pazienti si sono recati presso la struttura per l’assistenza ad uno di loro.

Gli animi si sono accesi quando è stato permesso l’ingresso in ambulatorio solo al paziente malato e ad un accompagnatore.

I cinque, volendo accedere contemporaneamente, scardinano la porta aggredendo il giovane medico ed il padre, quest’ultimo costretto al ricovero ospedaliero tramite ambulanza del 118 per la frattura di un braccio.

Allertate le forze dell’ordine, sono state avviate le indagini per incriminare gli aggressori.

Questo evento riapre la discussione su problematiche storiche che da sempre il settore ha affrontato con forza e convinzione. La legge per la sicurezza del personale sanitario, approvata nel 2020, ancorché imperfetta e migliorabile, non rappresenta evidentemente un provvedimento sufficiente per arginare il fenomeno della violenza. Occorre un ripensamento urgente del modello organizzativo, che veda il medico di Continuità Assistenziale realmente integrato nell’ assetto operativo della medicina generale, con strumenti di lavoro idonei e finalizzati ad una presa in carico più complessa ed evoluta, che superi l’attuale isolamento professionale e sociale.
Tutto ciò è possibile attraverso una ridefinizione del ruolo e delle funzioni; affinché tramite formazione, studio e capacità di lavoro in Equipe, si esca da questa solitudine professionale, ormai anacronistica e francamente inaccettabile.

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