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Verso una professione al femminile

Verso una professione al femminile

In un momento storico e politico in cui ancora qualcuno pensa e tenta di relegare le donne intorno al focolare domestico, non va dimenticato che dalle aggregazioni femminili sono derivate molte delle innovazioni che hanno portato allo sviluppo della società moderna.

E proprio in questa fase di profondo rinnovamento generazionale della classe medica, appare sempre più importante e necessario riunirsi per definire le caratteristiche della nostra futura identità professionale.

Noi donne rappresentiamo oltre il 60% dei futuri medici di medicina generale e nei prossimi anni avremo sulle nostre spalle gli effetti dell’onda dei pensionamenti, nonchè dovremo subire gli effetti di una cattiva programmazione degli accessi alla formazione post-lauream. Siamo pronte ad accettare questa sfida? Certamente! Ma esigiamo più sicurezza nello svolgimento della nostra professione e più tutele nel momento in cui scegliamo di dedicarci con altrettanto impegno alla vita privata. Non si può pensare di mantenere un modello organizzativo della medicina generale pensato dagli uomini per gli uomini in un contesto in cui la maggioranza della professione sarà rappresentata da donne.

Lavoriamo nelle sedi di guardia medica in condizioni di estremo rischio, spesso nell’indifferenza di chi avrebbe il dovere di garantire la nostra incolumità. Agiamo in contesti maschili che spesso considerano la nostra modalità di approccio alle relazioni ed ai problemi, la nostra diversità, non un valore aggiunto ma un elemento di fragilità per il sistema.

La FIMMG ha già fatto molto in questi ultimi anni in tal senso: dal mantenimento del punteggio di servizio nei mesi di sospensione dell’attività lavorativa per maternità ai fini delle graduatorie regionali fino alla possibilità di presentare la domanda per l’inserimento in graduatoria anche a coloro che, per un’eventuale gravidanza o per motivi diversi, dovessero ottenere in ritardo il diploma di formazione specifica in Medicina Generale (fino ad un massimo di nove mesi). Ancora, proprio per investire nello sviluppo della professione al femminile, nel corso dell’ultimo Congresso Nazionale si è deciso di istituire un’area tecnica specifica, della quale sono onorata di essere responsabile.

Di sicuro, guardando al futuro e alla strada da percorrere, c’è ancora molto da fare ma giornate come quella di oggi possono e devono essere l’occasione preziosa per fermarci a riconoscere il valore della nostra attività quotidiana, e anche per complimentarci con noi stesse che, divise dentro e fuori tra casa e professione, non possiamo che essere orgogliose dei nostri sacrifici.

 

Mariateresa Gallea

Responsabile Area Tecnica FIMMG CA

Sviluppo strategie per la professione al femminile

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